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FRASSINE

Frassine è una frazione del comune di Monterotondo Marittimo.

Il borgo di Frassine nacque nel VI secolo con il nome di Gualdo del Re, come insediamento longobardo. Intorno all'anno Mille appare per la prima volta con il nome Frassine, dovuto alla presenza del fraxinus excelsior, albero legato alle tradizioni nordiche che veniva arso come rituale per scacciare gli spiriti maligni dei boschi. Piccolo centro di boscaioli e taglialegna, immerso nelle faggete delle Colline Metallifere, ricevette una certa importanza quando, sui ruderi della vecchia chiesa di Santa Maria in Frassineto, attestata già nei secoli XIV e XV, fu costruito il Santuario della Madonna, ampliato poi nel corso del Seicento e del Settecento.
Il 16 febbraio 1944, Frassine fu luogo di uno scontro armato tra partigiani e fascisti che si concluse con la sconfitta dei membri della 3ª brigata Garibaldi: cinque di loro furono pugnalati a morte nel podere Campo al Bizzi dalle milizie fasciste e altri quattordici catturati e portati a Firenze.

Il maggiore luogo di interesse è il Santuario della Madonna del Frassine, oltre ad altri edifici abitativi che risalgono al Settecento. Nel centro del paese si trova un monumento ai caduti del febbraio 1944 durante lo scontro a fuoco e sul podere di Campo al Bizzi è stata posta una lapide commemorativa. Qui si trovava la vecchia chiesa di San Regolo in Gualdo, oggi scomparsa.


LAGO BORACIFERO

Lago Boracifero è una frazione di Monterotondo Marittimo.

La frazione è situata nell'area delle Colline metallifere, si sviluppa nelle adiacenze dell'omonimo lago ed è compresa nel Parco naturalistico delle Biancane. La località San Federigo, in particolare, situata presso l'abitato di Lago Boracifero, è nota per la massiccia presenza di manifestazioni naturali geotermiche con soffioni e fumarole.
La frazione nacque nel corso del XIX secolo per sfruttare le caratteristiche geotermiche del lago Boracifero. A partire dal 1827, l'ingegnere e imprenditore François Jacques de Larderel, il quale promuoveva lo sfruttamento industriale dei soffioni boraciferi delle Colline metallifere, impiantò in questa località tre stabilimenti per la produzione di acido borico.
Per permettere l'evaporazione dell'acqua sulfurea necessaria alla produzione di acido borico, furono scavati nel 1840 dei lagoni artificiali in località Fontemotina: la prima perforazione da 7 braccia toscane della storia. Il centro abitato andò così a svilupparsi nei pressi della storica fattoria del lago come un piccolo sobborgo industriale, con la costruzione di infrastrutture e strutture per la captazione e il trasporto del vapore, la centrale del lago con i pozzi, i vaporodotti e le teleferiche, oltre ai palazzoni del villaggio degli operai. La prima centrale elettrica fu costruita nel 1914 e in seguito sorsero vari stabilimenti per la conversione dell'energia geotermica in energia elettrica.
La frazione ha subito un forte calo della popolazione nel corso della seconda metà del XX secolo.